
Da cosa derivano i comportamenti sbagliati dei bambini
Il primo periodo di vita del bambino, che si estende fino ai cinque-sei anni, è determinante per la sua crescita e per la qualità di vita dell’adulto che diventerà.
Ciò che si apprende e si vive da piccoli – in famiglia innanzitutto, ma anche nell’ambiente che ci circonda e poi a scuola – ci influenza e ci dà un’impronta ben precisa, in quanto agisce su ambiti emotivi, cognitivi, sociali.
Per questo è molto importante che genitori e adulti di riferimento (educatori e insegnanti compresi), si soffermino a riflettere su quanto i comportamenti dei bambini siano legati alle esperienze che essi vivono e ai nostri gesti o azioni (comprese quelle sbagliate) che possono essere loro di esempio.
Imparare dagli esempi

Se è ovvio – o meglio naturale – che nessuno di noi sia perfetto e, come si suol dire, quello del genitore sia il mestiere più difficile al mondo, è però importante che tra le nostre responsabilità vi sia anche la comprensione che essere genitori significa anche essere i primi modelli di riferimento per i nostri figli e che vi è una stretta correlazione fra i primi anni di infanzia e la formazione dell’individuo adulto e il suo modo di affrontare la vita.
Ormai è assodato – e anche gli studi sulle neuroscienze lo attestano – che buoni interventi nei primi anni di vita (ovvero relazioni “nutrienti” e giusti stimoli anche per quanto riguarda un’educazione emotiva), da parte dei papà e delle mamme in primis, comportano ricadute positive per gli adulti futuri.
Come ci ha insegnato Maria Montessori, la mente del bambino è una “mente assorbente”, ovvero ha il potere di assorbire gli elementi presenti nell’ambiente di vita del bambino. Ciò significa che il bambino assimila attraverso le sue esperienze le modalità di comportamento, le norme e ogni altro apprendimento.
Gli esempi che il bambino può trarre dal comportamento soprattutto dal suo maggior punto di riferimento – ovvero i genitori – sono quindi decisivi. Tutto ciò che il bambino vedrà, sentirà, proverà durante i suoi primi anni, sarà la base su cui si formerà la sua vita futura.
Per fare un esempio, sarà molto più facile trovare buoni lettori adulti tra quelle persone che hanno avuto genitori che leggevano e che hanno proposto libri ai loro figli fin dalla più tenera età.
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Stessa cosa per quanto riguarda un’educazione alimentare, ma in generale per ogni altro comportamento che continuiamo a mantenere da adulti, in quanto è proprio con l’esempio, soprattutto della famiglia, che ci orientiamo.
I comportamenti dei bambini sono legati a quelli dei genitori

I comportamenti dei bambini possono essere legati a quelli dei genitori, in quanto per la maggior parte derivano dagli insegnamenti che vengono loro impartiti nell’ambiente familiare. Per questo è probabile che il modo di fare e anche gli atteggiamenti che riteniamo scorretti in un bambino siano in relazione a ciò che egli ha visto fare o ha sentito dire dai genitori.
Non è infatti mai da dimenticare che i bambini sono delle vere e proprie spugne!
La coerenza, in questo, gioca un ruolo molto importante. Un consiglio o la richiesta di rispettare una regola, infatti, se non seguiti da azioni ed esempi coerenti, non solo non porteranno al risultato sperato, ma potrebbero anche essere negativi, generando nel bambino una controproducente confusione.
Benché sia da considerare che ognuno di noi ha tratti e caratteristiche personali che ci differenziano gli uni dagli altri e che non vanno mai fatte generalizzazioni, ecco alcuni comportamenti dei bambini che potrebbero dipendere da atteggiamenti dei genitori o da abitudini scorrette che si tengono in famiglia, che vogliono essere uno spunto di riflessione per eventualmente modificare i nostri atteggiamenti per migliorarci e aiutare i nostri figli ad avere uno sviluppo sereno, utile per il loro futuro.
Alcuni comportamenti tipici dei bambini acquisiti in famiglia

Irascibilità
Uno dei comportamenti che più notiamo nei bambini e sul quale i genitori potrebbero avere delle responsabilità è l’irascibilità, ovvero l’incapacità di controllare la rabbia e di mettere in atto comportamenti che la manifestano.
Essi possono esprimere il bisogno del bambino di richiamare su di sé quell’attenzione che non sente di ricevere e fare in modo che le sue richieste vengano esaudite da genitori assenti o non sufficientemente presenti.
Timidezza
Allo stesso modo, anche una timidezza eccessiva può essere favorita dall’atteggiamento dei genitori, soprattutto da parte di coloro che sono eccessivamente protettivi o oppressivi e che limitano la libertà dei loro figli e che impediscono loro di sperimentarsi e di aprirsi agli altri.
Molto spesso ciò causa una mancanza di autostima e quindi difficoltà ad affrontare gli altri se non in loro presenza.
Ciò può causare anche una eccessiva insicurezza, soprattutto nel caso di genitori che limitano il figlio nelle scelte, non lo lasciano libero di esprimere le proprie opinioni, operano, anche se con le migliori intenzioni, un ipercontrollo e si sostituiscono a lui anche nelle piccole decisioni quotidiane (come vestirsi, cosa mangiare, con chi e con che cosa giocare…).
In questo caso di può manifestare anche mancanza di autosufficienza e il bambino può avere il timore di non essere all’altezza anche dei piccoli compiti quotidiani.
Se un bambino subisce spesso umiliazioni da parte dei genitori (per esempio viene sgridato in modo duro in pubblico) può anche sviluppare un comportamento che lo rende incapace di difendersi.
Tutto ciò può determinare, nell’adulto, la necessità che sia sempre qualcun altro a decidere per lui e lo sviluppo di una personalità passiva che teme di affrontare nuove situazioni e non sa prendere iniziativa.
Incoraggiare i bambini a essere indipendenti è molto importante per non renderli insicuri e far crescere adulti che si sappiano far rispettare e farsi valere, che sappiano gestire meglio i conflitti, resistere alle pressioni esterne e avere buone relazioni interpersonali.
Diffidenza
La diffidenza si manifesta nei bambini che sospettano degli altri e delle situazioni che non conoscono. Ciò potrebbe essere causato dalla paura che prova nei confronti di chi lo circonda perché ha ricevuto punizioni troppo severe o rimproveri molto duri.
Allo stesso modo, un atteggiamento diffidente potrebbe essere causato da frasi che gli vengono dette dagli adulti o che sente dire loro; ciò gli può far percepire come ostile il mondo che lo circonda e da adulto potrebbe avere poca fiducia degli altri e difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Gelosia
Purtroppo un atteggiamento molto diffuso nei genitori è quello di paragonare, anche inavvertitamente, il proprio figlio a qualcun altro, a un amichetto come a un fratellino o anche a se stessi, e farlo sentire diverso dagli altri.
Ciò può far sviluppare gelosia e anche una personalità molto critica nei propri confronti, in quanto il bambino non si sente apprezzato, non sviluppa autostima, considera se stesso inferiore agli altri e potrebbe non sviluppare doti e capacità.
Allo stesso modo, per un senso di inferiorità, potrebbe aver timore, da adulto, di manifestare le proprie idee e prendere l’iniziativa, essere sempre insoddisfatto di se stesso, cercare di assomigliare agli altri e provare invidia.
Bugie
I comportamenti che consideriamo sbagliati nei bambini, spesso mostrano i meccanismi che il bambino mette in atto per difendersi. È questo il caso di bambini che dicono spesso bugie o che improvvisamente cominciano a dirle.
È importante chiedersi se dietro al fatto che un bambino racconti bugie non ci sia il timore di subire l’esperienza di essere puniti in modo troppo rigido. Essere poco comprensivi e rispondere con punizioni esagerate può far sviluppare la paura di essere rimproverati ancora e la tendenza a rifugiarsi appunto nelle bugie.
Prepotenza
La prepotenza è un atteggiamento che molto spesso si impara a seguito di comportamenti aggressivi proposti in famiglia. Se il bambino è abituato a vedere in casa atteggiamenti di questo tipo tra i genitori o verso lui stesso, facilmente riproporrà questa modalità di rapportarsi agli altri e di comunicare con l’esterno, in quanto lo considera qualcosa di “normale”.
Non è raro infatti trovare bambini prepotenti, che comunicano solo urlando e pretendendo dagli altri, quando questa modalità di comunicazione è quella abituale in famiglia.
Mancanza di rispetto
A ciò è legata la mancanza di rispetto: genitori che non si rispettano tra loro o non rispettano i bisogni dei loro figli, di certo non facilitano l’apprendimento del rispetto e possono ingenerare comportamenti prepotenti e irrispettosi nei bambini.